"Veduta di Castel San Zeno di Montagnana con figura seduta"

a cura del prof. Leone Parolo del Centro di Studi sui Castelli di Montagnana

Castel San Zeno - foto Fulvio Mantoan Si tiene a Venezia in questi giorni una importante Mostra dedicata a Giorgio da Castelfranco detto Giorgione nella quale viene eccezionalmente esposto per breve tempo un disegno a lui attribuito e rappresentante una veduta del Castello di San Zeno di Montagnana (PD).

Il disegno si può considerare uno dei pochissimi che la critica moderna, a partire dal Becker (1922), ascrive quasi unanimemente al sommo artista che introdusse nella pittura rinascimentale veneziana elementi innovativi di straordinaria vitalità descrittiva ed espressiva.

Esso si trova al Museo Boymans Van Beuningen di Rotterdam e appartenne fino al 1707 alla collezione di Padre Resta che lo catalogò come "Vista di Castelfranco con pastorello disegnato di mano del Giorgione ". Pervenne quindi alla collezione Boheler e, prima di essere acquistato dal Museo olandese, stette nella collezione Koenigs di Haarlem.

Fu dall'artista eseguito a sanguigna su carta nei primi anni del '500, misura cm 20,3 x 29 e il suo stato attuale di conservazione porta le negative conseguenze di restauri inopinati messi in atto in epoche imprecisate. Risulta persino aver subito un trattamento con ipoclorito di sodio (varechina) a cui fu sottoposto nel tentativo di sbiancare la carta ingiallita dal tempo.

L'attuale denominazione, che viene a correggere quella proposta dal Resta, risale al 1978 quando, in occasione delle celebrazioni (con Mostra a Venezia) per il Cinquecentesimo Anniversario della nascita del grande Pittore, un equipe di studiosi del Centro Studi sui Castelli di Montagnana (Padova) riconobbe nello sfondo turrito l'architettura del Castello di San Zeno di Montagnana, tuttora esistente quasi nelle stesse condizioni di allora e che risale al XIII secolo (Ezzelino III da Romano) quando fu ricostituito a presidio della Porta Padovana della fortezza medioevale.

La Sanguigna del Giorgione L'argomentazione dimostrante l'identificazione venne pubblicata nell'agosto del 1978 con il Quaderno n. X di detto Centro di studi e della scoperta fu data tempestiva notizia alla Direzione del Museo di Rotterdam. Nello stesso anno, lo studio, con introduzione e note del prof. Lionello Puppi, appariva sulla rivista italiana "Antichità Viva".

Dovettero tuttavia trascorrere ben dodici anni perché, nel 1990, in occasione della Mostra di cento disegni della Collezione alla Pierpont Morgan Library di New York, la Direzione del Museo comunicasse al Centro di averne accolto pienamente la tesi e di aver assegnato ufficialmente alla preziosa e celeberrima opera d'arte grafica la nuova denominazione di "Veduta di Castel San Zeno di Montagnana".

L'identificazione, definita dalla Direzione del Museo "assolutamente convincente", si basa su inoppugnabili dati di corrispondenza punto a punto fra l'antica costruzione e il disegno il quale venne evidentemente copiato dal vero. Gli studiosi montagnanesi hanno persino individuato il punto prospettico "di stazione" da cui il disegnatore ritrasse il paesaggio.

La scoperta del Centro di Studi sui Castelli ha conseguito un duplice risultato:
- la costituzione del prestigioso binomio Giorgione - Montagnana - che porta un notevole valore culturale aggiunto alla Città e al monumento
- la messa in luce di un elemento di nuovo nella biografia dell'Artista esecutore della veduta perché viene a provare che, disegnando dal vero il Castello, egli fu di persona a Montagnana, luogo dove risiedevano ed avevano vaste e ricche proprietà molte nobili Famiglie Veneziane fra le quali quella dei Marcello che nel 1504 diede un Podestà a Montagnana e che si sa essere stata in rapporti di amicizia con Giorgione.

Una nuova edizione del Quaderno X, riprodotto nel 1978 in numero esiguo di copie, è stata curata dal Centro nel 1994 con una nuova ristampa.

4 novembre 2003